giovedì 29 dicembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Come fotografare il Tramonto


Chiunque sia appassionato di fotografia o più semplicemente possiede una macchina fotografica e adora dilettarsi nel fare foto, troverà sicuramente molto utile questa breve ma fondamentale guida per scattare durante il tramonto, qualche consiglio utile e le regole tecniche da seguire per ottenere degli scatti perfetti.

Durante le ore del tramonto, così come all’alba, la luce presente all’interno della scena da fotografare cambia notevolmente, sia per quanto riguarda l’intensità dei raggi luminosi sia per quanto riguarda la loro frequenza, vediamo come questi due fattori influenzano le nostre foto.

In condizioni di scarsa luminosità una fotocamera non vede allo stesso modo di come vede l’occhio umano, in altre parole il sensore o la pellicola non riescono a raggiungere la stessa gamma dinamica interpretata dal cervello umano. Si può agire allora in diversi modi per ovviare a questa condizione, agendo principalmente sui tre parametri fondamentali che regolano l’esposizione di una fotografia:


- L’apertura del diaframma.
Aprendo o chiudendo il diaframma della propria macchina fotografica, nei modelli che lo consentono, è possibile regolare la quantità di luce che entra all’interno della fotocamera e chi andrà a impressionare sul supporto. E’ fondamentale però ricordare che ogni qual volta si passa da un valore all’altro di diaframma si dimezza o si raddoppia la sua apertura, al contempo però si modifica la profondità di campo nitido della foto. Un diaframma più aperto quindi farà entrare più luce in macchina ma ridurrà drasticamente la nitidezza globale dell’immagine, fondamentale invece in situazioni come le foto paesaggistiche al tramonto, dove avere dei buoni dettagli è importante. Uno troppo chiuso invece genererà una perdita di risoluzione dell’immagine dovuta al fenomeno della diffrazione ottica. 




- La velocità d’otturazione.
Regolando il tempo in cui la tendina dell’otturatore resta aperta è possibile dosare la quantità di luce che finirà sul supporto, senza intaccare minimamente la profondità di campo. Nel caso di una foto di tramonto è bene munirsi di un cavalletto sul quale posizionare la fotocamera poiché quasi sicuramente si dovrà scattare con tempi molto lenti, a volte dell’ordine di diversi secondi, non si può quindi rischiare che la foto venga mossa o perda di definizione. Ancora meglio sarebbe non toccare con le mani la macchina ma dotarsi di uno scatto remoto.

CONSIGLIO PRATICO :
...basta misurare l'esposizione nel modo spot sulla parte più luminosa del cielo per ottenere dei colori fantastici che anche ad occhio nudo fatichiamo a vedere a causa della troppa luce.

Buono Scatto a tutti
S.C

sabato 24 dicembre 2011

BUON... NATALE.....





BUON NATALE
E FELICE ANNO NUOVO...
...A TUTTI I LETTORI DEL BLOG



sabato 3 dicembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Come fotografare i fiori....

Molto spesso i fiori sono i protagonisti delle nostre fotografie, si cerca di coglierne i dettagli e di riprodurne gli spettacolari colori. Ecco qualche suggerimento per coronare con successo i nostri esperimenti
I colori possono trovarsi sotto casa: bastano un giardino, un'aiuola oppure un vaso, per ospitare coloratissimi fiori. Anche le più semplici macchine compatte possono scattare a distanze molto ravvicinate; la maggioranza delle fotocamere incorporano anche una funzione macrofotografica, che permette di gestire l'obiettivo per ottenere risultati eccellenti anche quando il soggetto si trova a pochi centimetri dall'obiettivo. Le occasioni per fotografare sono alla portata di tutti e realizzare un piccolo e coloratissimo reportage naturalistico non è difficile. 

 Il giardino è un mondo affascinante, ma per ottenere buoni risultati occorrono alcuni accorgimenti e qualche piccola astuzia. In primo luogo è indispensabile rispettare la regola base dei fotografi: il soggetto deve riempire il mirino. Non ha senso stupirsi per una splendida macchia di fiori e poi inquadrare l'intera radura, scattando nella speranza che l'emozione della botta di colore' sia conservata in fotografia, è certo che si rimarrà delusi dal risultato. I fiori appariranno troppo piccoli e lontani nell'immagine, l'osservazione diretta ci avrà infatti portato a concentrare l'attenzione su di essi in modo istintivo, con una capacità di selezione che la macchina fotografica non ha. Ecco il punto chiave. La prima regola è quella di sapersi avvicinare, di obbligare l'attenzione a fissarsi sul soggetto. è proprio per questo motivo che qualche appassionato, specialista della fotografia di fiori, raccomanda l'uso di focali lunghe. Se sulla reflex si monterà un teleobiettivo, o se si imposterà lo zoom della compatta su una focale lunga, la conseguenza immediata sarà quella di ottenere una compressione dei piani, un'impaginazione più stretta e dunque meglio delimitata del soggetto. Un altro accorgimento: se il teleobiettivo viene adoperato a diaframmi piuttosto aperti lo sfondo risulterà sfocato e quindi il primo piano si staglia con maggiore evidenza. In fotografia esiste poi un'altra regola base: se si rinuncia a impiegare un teleobbiettivo e si punta piuttosto su di una focale corta, cioè se si adopera un obiettivo grandangolare, si ha l'interessante possibilità di abbracciare anche l'ambiente intorno al fiore. Un'altra particolarità interessantissima anche se spesso sottovalutata: fotografando con fotocamere compatte, che montano sensori di dimensioni piuttosto piccole (inferiori al classico formato 24x36mm, cioè al full-frame di poche professionali), si beneficerà di una profondità di campo nitido particolarmente estesa. L'ambiente, lo sfondo, apparirà infatti sufficientemente leggibile da consentire all'osservatore di capire dove sia cresciuto il fiore fotografato; è una condizione che può essere di limitato interesse se l'attenzione del fotografo è rivolta al vaso sul davanzale di casa, ma che può invece essere decisiva se si vuole far capire che la pianticella è cresciuta in un giardino botanico oppure è ambientata in uno splendido paesaggio. Questa condizione è a volte ricorrente quando si eseguono riprese di flora spontanea, ad esempio nel corso di un'escursione in montagna. Adoperare il grandangolare e ricorrere a diaframmi molto chiusi permette di scattare fotografie a brevissima distanza dal soggetto, a volte quasi toccandolo con la lente frontale, con risultati spesso sorprendenti, che vanno al di là della stessa idea di uno scatto da vicino': sono fotografie che portano l'osservatore a sentirsi, letteralmente, dentro la scena. 

sabato 12 novembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Ritratti....



Il volto, l'espressione, gli occhi: uno dei generi preferiti da fotografi professionisti, amatori e turisti. Ecco suggerimenti e qualche trucco per migliorare i propri ritratti
Alla base di un ritratto ben riuscito c'è soprattutto una cosa: la curiosità del fotografo. La curiosità nel cercare nelle espressioni, nelle posizioni, negli sguardi e anche nella luce e nella composizione del quadro oltre il volto, cioè l'anima. E così in qualche modo si avvera il timore atavico degli aborigeni, che temono che una fotografia "rubi" loro l'anima. Ovviamente non si tratta di "furto d'anima", ma solo di scavare nelle immagini con la curiosità del fotografo per stimolare altre e nuove curiosità in chi poi vedrà l'immagine. 


Il ritratto amatoriale

Non ci interessa in questa fase occuparci di quel tipo di ritratti realizzati in studio con una serie enorme di lampade e accessori con ore e ore di pose e messe a punto. Quello che ci interessa sono i ritratti amatoriali, fatti per ricordo e per gusto estetico e artistico, per catturare l'immagine della persona e quello che sta dietro l'immagine, una storia, uno stato d'animo. Il ritrattista amatoriale deve accontentarsi della luce che c'è e dello scenario in cui si trova, cercando di cogliere l'attimo. Ci sono due grandi scuole di pensiero: quella della fotografia in posa e quella della fotografia spontanea. Ovviamente è da preferire quest'ultima: la posa viene bene – cioè naturale – solo a consumati attori. Per questo è bene ritrarre i propri soggetti con un teleobiettivo, che consente di mantenere una discreta distanza dal soggetto e quindi permette di non interferire troppo nè con i suoi movimenti nè con il suo stato d'animo. 

 

La luce é parte dello stato d'animo

Una delle aberrazioni percettive della fotografia consiste proprio nel fatto che la luce con la quale è illuminato il soggetto finisce per diventarne parte integrante, per contribuire a definirne carattere e stato d'animo. Una luce intensa ma diffusa e morbida, come quella offerta da un cielo chiaro richiama sentimenti di serenità e affabilità, insomma fa sentire a proprio agio; una luce solare forte e contrastata è anch'essa rassicurante perchè "calda", ma dà un senso di maggiore dinamicità; una luce frontale (come il flash) crea una situazione banale, bidimensionale, in cui c'è poco da scoprire ed è quindi da evitare; un faretto che illumina solo da un lato o soprattutto da sotto, lasciando la maggior parte del volto in ombra, evoca sentimenti drammatici e profondi; una luce opposta alla fotocamera crea una silhouette e riduce tutto a un contorno misterioso. Insomma, la scelta della luce (e dell'esposizione) vale metà ritratto


La finestra di fianco
La luce che entra da una finestra è dolce e rassicurante, ideale per i ritratti in cui si cerca una gamma estesissima di chiari e scuri. Una finestra esposta al sole tenderà a creare delle ombre più marcate, che possono essere modulate anche utilizzando una tenda.
Una luce più regolare e con minore connotazione calda si ha nel caso di finestra rivolta a nord o comunque non battuta dai raggi solari diretti. Un buon esperimento è quello di fare dei ritratti di prova di fianco a una finestra con diverse impostazioni di scatto, sottoesponendo e sovraesponendo leggermente lo scatto fino a trovare l'inimitabile bilanciamento di chiari e scuri della luce delicata. 


Il decalogo del buon ritratto 
In fotografia non ci sono regole che devono sempre essere seguite: la creatività e la sensibilità artistica valgono più di ogni altra considerazione. Ma, almeno per i ritratti, è possibile identificare delle linee guida che, se seguite, dovrebbero portare a risultati più che soddisfacenti.

 

Il panorama non conta 

Evitare, se non si ha in mente una composizione particolarmente evocativa, di porre enfasi sia sul soggetto che sul panorama. In un ritratto tutta l'attenzione deve cadere sulla persona, sul viso e infine sugli occhi. Il resto è solo di contorno.


Gli occhi, sono lo specchio dell'anima 

Attenzione agli occhi chiusi (sempre che non siano voluti). Per evitare che il soggetto chiuda gli occhi proprio nel momento dello scatto è bene scattare subito dopo un battito di ciglia: è assai improbabile che una persona ne faccia due in rapida sequenza.


Non mischiare soggetto e sfondo 

Se possibile, posizionare il soggetto di fronte a uno sfondo che "stacchi", cioè composto da tinte e toni diversi da quelli dei capelli e della pelle.


La calma di una luce morbida 

Se si vuole realizzare un ritratto rassicurante e descrittivo è meglio optare per luci morbide, come tipicamente le luci indirette e riflesse, evitando i raggi diretti del sole che creano contrasti forti e parti difficilmente leggibili. Per un buon ritratto è normalmente ideale la luce filtrata da un cielo leggermente nuvoloso.


Il sole e la forza dei contrasti 

Esponendo il viso ai raggi diretti del sole si possono ottenere giochi di luce molto piacevoli. è però necessario controllare le ombre ed evitare che creino sul viso linee di forza diverse da quelle dei lineamenti. Per garantire la leggibilità degli scuri è buona norma sovraesporre leggermente.


Usare una focale lunga 

I teleobiettivi (intorno ai 135 mm e oltre) sono ideali per i ritratti poichè creano poche distorsioni geometriche, garantiscono una bassa profondità di campo (si sfuoca lo sfondo) e danno la possibilità di restare abbastanza distanti dal soggetto, che così assume pose più spontanee.


Scegliere diaframmi aperti 

Un'apertura del diaframma generosa permette tempi più brevi (evitando il mosso) e contribuisce a creare uno stacco chiaro tra il soggetto e lo sfondo, che appare più sfuocato.


Parsimonia con il flash 

Evitare di fare un ritratto in interni con il flash, luce che appiattisce; se c'è luce esterna, molto meglio posizionare il soggetto nei pressi di una finestra, meglio se non esposta a forti raggi solari diretti. Nel caso non ci sia luce naturale, se il flash di cui si dispone lo permette, meglio rivolgere la lampada verso l'alto, in modo da sfruttare la luce riflessa, più morbida e naturale.


A ogni faccia la giusta inquadratura 

In linea di principio i visi tondeggianti andrebbero fotografati di tre quarti, mentre quelli lunghi e affilati frontalmente; per mascherare delle orecchie "a sventola", sempre meglio utilizzare un inquadratura di tre quarti, mentre è meglio lo scatto frontale per i nasi pronunciati.


Meglio le pose spontanee 

Le fotografie spontanee sono sempre le migliori ma anche le meno controllabili sotto il punto di vista della corretta esposizone, del fuoco e di tutti i parametri di scatto. Con una fotocamera chimica, se si cerca la fotografia spontanea, bisogna essere pronti a spendere un po' in sviluppo e stampa: gli scarti, anche solo per i mossi saranno molti. Se invece si scatta in digitale le cose cambiano e si può cercare la giusta espressione anche con l'aiuto dello scatto a raffica. 



Buono Scatto a tutti
S.C 

martedì 1 novembre 2011

OLTRE FOTO : Il Tramonto...




Spaventosamente dolce
l'incendio sul colle,
nell'imbuto della terra
s'infila
la fiamma del tramonto,
nell'incanto
s'appisola il creato

un raggio di sole
rosso sangue,
stanco di aspettare
dietro la persiana,
accarezza
le pagine gialle
del nostro diario

impercettibilmente lento
avanza silenzioso
nel turchese cielo
il blu di prussia
poi cobalto

prima della notte.


domenica 30 ottobre 2011

S.C. CONSIGLIA...Promemoria del buon fotografo.......



Appena comparata una macchia fotografica ,l'euforia é tanta che molte volte si dimenticano di eseguire le operazioni piú elementari.

Quindi un piccolo promemoria per evitare errori banali ma che purtroppo sono i piú frequenti :
  1. Caricate la batteria. Effettuate la carica prima di ogni escursione. La macchina consuma molta batteria nella visualizzazione delle immagine sul display e, soprattutto se si è alle prime armi e la voglia di rivedere ogni scatto non molla, la batteria dura molto meno. Valutate l'acquisto di una batteria di riserva.
  2. Formattate la memory card. Dopo aver salvato i vostri scatti, formattate la memory card tramite fotocamera. Eviterete problemi di incompatibilità della formattazione e allo stesso tempo non vi ritroverete con la scheda di memoria piena proprio sul più bello!
  3. Inserite la memory car nella reflex! Esperienza personale di quest'anno: sono uscita di casa armata di tutto punto, con zaino e obbiettivi pronti all'azione, inizio a scattare e...non c'era la scheda di memoria! Era rimasta nel card reader attaccato al pc. Inutile dire lo sconforto e l'incavolatura.
  4. Settate la sensibilità ISO adatta. E' sempre preferibile utilizzare la sensibilità ISO più bassa, per avere maggior dettaglio ed evitare "rumore".
  5. Effettuate il bilanciamento del bianco. Se si scatta in RAW questo problema è marginale ma è bene settare il bilanciamento del bianco per evitare sgradite dominanti. per capirci: avete presente le foto di interni con dominante blu o gialla? beh, dipende dal bilanciamento del bianco. Se scattate in RAW sarà possibile effettuare in postproduzione la correzione, se scattate in JPEG ci sarà poco da fare.
  6. Scegliete il giusto formato di scatto. Che sia JPEG o RAW, settate la qualità migliore che è permessa dalla macchina.
  7. Pulite il sensore. Io direi piuttosto "Accertatevi che il sensore sia pulito". L'operazione di pulizia del sensore è molto delicata e si rischia di provocare gravi danni alla macchina. Se non siete esperti, rivolgetevi presso un centro assistenza. La pulizia del sensore è fondamentale per non avere foto con antiestetiche macchie.Ci sono macchine che la pulizia del sensore é fatta automaticamente quando si accende per cui non bisogna preoccuparsi con questa operazione.
  8. Pulite la lente dell'obbiettivo. Stesso discorso del sensore: evitiamo foto con ditate e aloni.
I consigli qui sopra elencati possono sembrare troppo semplici ma vi assicuro che è frequentissimo ritrovarsi con la batteria scarica, la scheda di memoria piena o magari ritrovarsi tutte le foto macchiate.

Buono Scatto a tutti
S.C 
 

sabato 22 ottobre 2011

SC CONSIGLIA...Come fotografare la Luna



Se siete abbastanza fortunati da avere la Luna nella giusta posizione nella vostra immagine, invocate la fortuna e scattate veloci.
Sarete sorpresi nel constatare quanto velocemente la Luna attraversi il cielo.

Di solito percorre nel cielo una distanza equivalente al proprio diametro in circa due minuti.

Quando si espone la luna piena, la prima cosa da considerare è che la Luna è molto più luminosa di quanto si possa pensare. Ricordate che in una giornata di sole, qui sulla terra, l'esposizione media per 100 ISO è 1 / 125 a f16.

La Luna riceve approssimativamente la stessa quantità di luce solare. Pertanto l'esposizione della Luna è più o meno la stessa, come per la luce del giorno.


Tuttavia, si dovrebbe valutare anche quanta foschia è presente nell'atmosfera.

Tanto più alta è la Luna nel cielo, tanto minore sarà la foschia attraverso cui dovremo scattare.
Non ci sarebbe nulla di male ad aprire l'esposizione a 1 / 125 sec. e f 8 per un'immagine più luminosa della Luna. In una notte limpida i particolari dovrebbero essere registrati abbastanza bene.

La Fig. n.9 è stata scattata a 1 / 60 sec. a f 8.

L'aspetto giallastro è dovuto al cielo velato, sarebbe stata necessaria un'esposizione un po' più lunga.


Sovraesporre troppo porterà solo ad un bagliore bianco, un tempo di posa troppo lento, invece, registrerà una forma ovale. La rotazione combinata della Terra e della Luna intorno ad essa, fa sì che spesso si ottenga solo una macchia di luce invece di una Luna bella rotonda, soprattutto quando si usa un teleobiettivo.


Scelta dell'obiettivo
- Utilizzando un obiettivo standard 50 mm (su pellicola 35 mm) la Luna può apparire piccola nell'immagine. Per una guida approssimativa, con pellicola da 35 mm, ci sarebbe bisogno di 110 millimetri di lunghezza focale per 1 mm di luna sul negativo. Ciò farà apparire la Luna molto più vicina, rendendola molto più grande nell'immagine finale.
Ricordate però che la Luna si muove abbastanza velocemente e l'utilizzo di un teleobiettivo tende ad amplificare il movimento.

Come abbiamo detto, è difficile ottenere la luna nella giusta posizione in una foto notturna.
Tuttavia è abbastanza semplice aggiungerla a un'immagine: basta scattare una foto solo della Luna per poi aggiungerla all'immagine voluta, utilizzando un programma di editing digitale.

Buono Scatto a tutti
S.C

 

giovedì 20 ottobre 2011

OLTRE FOTO : Uccellino sconosciuto...









Sulla punta dei piedi
Arrivo a te leggiero,
Più leggiero che posso:
Ma tu, scaltro, mi vedi,
Con un frullo salti il fosso,
E voli al bosco nero,
E voli al bosco muto,
Uccellino sconosciuto.

Hai paura - ma di che?
Hai paura d'un fanciullo
Innocente come te!
Oh via, torna con un frullo,
Torna da queste parti,
Sconosciuto uccellino,
 E siedimi vicino
Che voglio interrogarti...
Hai fratellini, - e quanti?
O ti bastano i tuoi canti? 

Hai sorelline belle,
O ti bastano le stelle?
È più dolce in cima al pioppo
Fuor dei tiri dello schioppo,
O sui tegoli dei tetti
Umidetti?

È più bello
Dove sdrucciola il ruscello,
O su l'aia dove trovi
Da rubare i chicchi novi?
E la casa tua qual è, sconosciuto uccellino?
La chioma d'un'acacia
O la barba di un pino? 


lunedì 10 ottobre 2011

S.C. CONSIGLIA...Tecnica del controluce

Per dare più forza ad un’immagine è necessario uscire dai canoni classici o tradizionali della fotografia che prevedono la ripresa con la luce alle spalle del fotografo.

Il buon fotografo deve essere cosciente che il primo e più importante strumento a sua disposizione non è la macchina fotografica ma la luce, ed è la piena conoscenza di quest’ultima che spesso fa la differenza tra una foto normale e una foto di successo.

La cosa più importante è imparare a conoscere la luce ed i suoi effetti, al modo in cui riverbera e si riflette sui soggetti durante i vari momenti della giornata e scegliere il momento giusto per scattare. Dall’alba al tramonto l’inclinazione del sole rispetto al piano terrestre cambia e la luce imprime forme e dimensioni diverse ai soggetti che colpisce descrivendoli sempre in modo diverso.

Si entra così in un campo difficile da gestire ma pieno di fascino e seduzione nel quale il fotografo naturalista attento può esprimere tutta la sua creatività attraverso l’immagine ed è il controluce.

In genere possiamo dire di trovarci in controluce quando l’angolo sole-fotografo-soggetto è minore di 90°.

I forti contrasti presenti all’interno della scena inquadrata impongono un uso mirato delle apparecchiature e della luce artificiale disponibile; qualora il soggetto da riprendere non sia un semplice paesaggio ma un soggetto naturalistico a noi più vicino, ad esempio un animale od un fiore.
Ed è questo il caso a cui facciamo riferimento nella presente trattazione.
Senza entrare nel merito di teorie complesse e variazioni sul tema infinite, riguardo l’utilizzo delle nostre apparecchiature, che puntualmente vengono dimenticate quando si opera sul campo, di seguito vengono enunciate alcune regole basilari a cui attenersi per chi inizia a praticare la fotografia naturalistica e che successivamente potrà meglio affinare con l’esperienza acquisita ed in base ai propri gusti personali.
Allorché si è deciso per una ripresa in controluce la regola migliore da seguire è quella di chiedersi innanzitutto quale risultato si voglia ottenere con la nostra immagine finale.
A questo punto le strade normalmente percorribili sono due :
La prima è quella che prevede di dare forza all’immagine creando un effetto “silhouette”, privilegiando così un forte contrasto tra ambiente e soggetto.
La seconda è quella di bilanciare correttamente lo sfondo con l’immagine del soggetto in primo piano al fine di ottenere una composizione armonica ed equilibrata tra luci ed ombre nella scena, catturando la luce scintillante in essa presente per effetto del sole posto alle spalle del soggetto (ad esempio spruzzi e gocce d’acqua che diventano puntini brillanti e pelame e piumaggio degli animali che appaiono lucenti).
Nel primo caso l’immagine risultante sarà priva di tutte le informazioni di dettaglio del soggetto descritto ma avrà più forza espressiva nella descrizione di un attimo o momento della sua vita. Se vogliamo questo risultato sarà necessario effettuare una misurazione SPOT sulla zona più chiara all’interno del campo inquadrato (ad esempio sul cielo per un uccello in volo) e scattare con l’esposizione ottenuta.
Ciò assicurerà un cielo correttamente esposto e la sagoma del soggetto in forma di “silhouette”.


Nel secondo caso una esposizione SPOT sul soggetto garantirebbe la buona leggibilità dello stesso ma causerebbe una forte sovraesposizione dello sfondo, rendendo lo stesso illeggibile fotograficamente. Si pensi ad esempio ad un’uccello in primo piano posato su di un ramo d’albero che abbia come sfondo un cielo luminoso.
In questo caso se il soggetto non è molto lontano l’unica soluzione valida è rappresentata dall’utilizzo del flash in modo FILL-IN (lampo di rischiaramento) abbinato ad una lettura esposimetrica bilanciata dello sfondo.

Creeremo così un effetto armonico privo di forti contrasti.
Se invece il soggetto è lontano , fuori dalla portata del nostro flash , è consigliabile utilizzare una lettura esposimetrica multizona preferibilmente abbinata ad un sistema di BRACKETING automatico (esposizione multipla a forcella).
Otterremo così più fotogrammi dai quali sceglieremo il meglio riuscito.

Buono Scatto a tutti
S.C. 

mercoledì 5 ottobre 2011

S.C. ...presenta..." Qualcosa di Speciale..."




Il desiderio di scoprire, 
la voglia di emozionare, 
il gusto di catturare, 
tre concetti che riassumono...
...l'arte della fotografia.

venerdì 30 settembre 2011

SUPERCLICKNOVITÀ...Fotocamera Lytro

Lytro Camera 3.0 cattura tutta la luce con tecnologia "light field", sfruttando uno speciale sensore che permette agli utenti di scattare fotografie senza dover mettere a fuoco.

Lytro, start-up del dgital imaging, ha annunciato una fotocamera che permetterà agli utenti di scattare fotografie senza dover mettere a fuoco, in quanto Lytro Camera 3.0 cattura tutta la luce con tecnologia “light field“. Lytro Camera 3.0 è in grado di utilizzare un sensore speciale che è in grado di catturare tutta la luce (”light field”) di un’immagine, combinando i dati convenzionali dell’imaging con le informazioni aggiuntive sulla direzione e intensità dei raggi di luce. Questa infomazione viene registrata e può essere utilizzata per mettere a fuoco qualsiasi parte dell’immagine. Basta provare a fare click su qualsiasi parte dell’immagine in questa galleria  apparentemente non messa a fuoco, per renderla invece visibile ai nostri occhi.
Lytro assicura che prezzi e dimensioni delle immagini sono confrontabili con quelli sul mercato. La fotocamera sarà equipaggiata con un software embedded che sostituisce le componenti hardware di una fotocamera digitale convenzionale e permette più rapidi processing dei dati immagine





sabato 17 settembre 2011

OLTRE FOTO : L'autunno



Cadono le foglie spinte dal vento
le guarda il bambino ed è contento
di questo ballo improvvisato
che le adagia piano sul prato.
Corre il bambino e le raccoglie
può finalmente toccare le foglie
gialle rossicce ed arancione
sono i colori di questa stagione.
Ecco l’autunno è ritornato!
lo dicono le foglie, gli alberi, il prato.

SCUOLA DI FOTOGRAFIA : 4 - Il diaframma


Come già visto nel capitolo “L’obiettivo” sappiamo che con “f” si indica l’apertura relativa di un obiettivo e che più piccola è……più luminoso sarà un obiettivo. Quindi un’apertura f/2.8 farà passare più luce di una f/11 ecc.
Il dispositivo che è capace di modificare la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo si chiama “diaframma”. Il tipo più usato oggi è il cosiddetto “a iride” per via della somiglianza all’iride dell’occhio umano. Esso è posizionato al centro dell’obiettivo ed è costituito da lamelle mobili, posizionate in modo da potersi restringere ed allargare per regolare la grandezza del foro dal quale passa la luce.
In molti obiettivi le lamelle sono 6 e sono posizionate su un anello che a sua volta è collegato alla ghiera di controllo esterna o al dispositivo elettronico degli obiettivi autofocus, che permettono di modificarne l’apertura direttamente dalla macchina in modo elettronico. Nella ghiera manuale viene riportata la scala delle aperture che genericamente è la seguente ma può variare in base al tipo di obiettivo: f1/4 - f/2 - f/2.8 - f/3.5 - f/4 - f/5.6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 - f/45 - f/64
questi valori indicano quante volte la lunghezza del diametro delle aperture reali è compresa nella lunghezza focale. Ad esempio, un apertura f/11 ha un diametro pari a 1/11 della lunghezza focale, quindi se ad esempio consideriamo una focale di 50mm (nel formato 35mm) il diametro dell’apertura reale è dato dalla seguente divisione “50:11= 4,5”quindi avremo un diametro reale di 4,5mm.

Nelle macchine fotografiche digitali il diaframma delle macchine analogiche è inserito, come lettura, nel sensore ccd. E’ un concetto molto importante che merita attenzione.
L’apertura del diaframma è determinante nella riuscita di una foto digitale in quanto controlla la luminosità dell’immagine e determina anche l’ampiezza del campo visivo che deve essere a fuoco.
Impostare un diaframma 4 o 11 darà alla nostra foto una luminosità maggiore o minore e la foto sarà di più o di meno nitida (a fuoco).
Usando come diaframma 4 o 2,8 avremo un’apertura quasi al massimo dell’otturatore digitale: molta luce, foto luminosa e messa a fuoco nitida solo nella zona che abbiamo a messo a fuoco il soggetto, il resto verrà leggermente sfocato.
Usando come diaframma 11 o 16 avremo un’ apertura quasi al minimo dell’otturatore digitale: poca luce per più tempo, foto limpida e nitida nel suo complesso non solo nel soggetto.
L’area che mettiamo a fuoco in fotografia viene chiamata “profondità di campo”.
Non sempre l’apertura del diaframma è usata per avere foto digitali sempre più nitide. Viene usata anche per compensare il tempo di scatto. Infatti se per forza dobbiamo usare un tempo molto breve come 1/500 di secondo non possiamo pensare di usare un diaframma di 16 in quanto avremo una foto molto sottoesposta, probabilmente useremo un tempo di 2,8 alla massima apertura della macchina fotografica digitale. Quindi c’è una correlazione tra diaframma e tempo di scatto: 1/250 e 2,8 – 1/60 e 11.
Nel caso di illuminazione scarsa e vogliamo avere una ottima profondità di campo con una messa a fuoco su tutta la scena che fotograferemo sarà utile avere un cavalletto dove appoggiare la macchina fotografica digitale in modo da poter usare un diaframma 11 o 16 e un tempo di 2 o 3 secondi di posa. In questo modo il risultato sarà una foto perfetta in tutti i minimi particolari.
Questo tipo di combinazione tra diaframma e tempo di scatto e molto utile per fotografare paesaggi o interni dove i dettagli sono molti e quindi la foto digitale deve risaltarli tutti.
Avere una foto digitale dove tutto è messo a fuoco perfettamente può certe volte appiattire la foto stessa quindi, specialmente le foto delle vacanze, sarebbe meglio usare la macchina impostando come diaframma 2,8 o 4 e il tempo di scatto può essere variabile in base all’illuminazione del momento.
Differentemente se vengono fatte delle foto digitali di tipo sportivo, una gara automobilistica per esempio, si consiglia di impostare un tempo di 1/500 o 1/250 di secondo e l’apertura del diaframma variabile in base alle condizioni di luce. In questo modo si eviterà di avere foto sfocate.

venerdì 2 settembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Come fotografare i colori dell’Autunno


Fotografare i colori dell'autunno, le foglie d’oro e di rosso su uno sfondo di erba verde… il cielo blu è una cosa meravigliosa. Ma come si fa a catturare il tutto nel migliore dei modi? Ecco alcuni punti di partenza per esaltare i colori nella vostra fotografia d’autunno!

Utilizzare un filtro polarizzatore

La saturazione dei colori che si ottiene usando un polarizzatore è affascinante. Io utilizzo un polarizzatore lineare per due motivi: il primo è il prezzo(!!!) il secondo motivo è che, non facendo fotografia sportiva, mi piace guardare nel mirino come la scena cambia girando il filtro fino ad ottenere l’effetto desiderato! Se non conoscente il filtro polarizzatore questo è il momento di scoprirlo!!! E ‘particolarmente utile ad ottenere un blu marcato del cielo e a risaltare il bianco delle nuvole e vi accorgerete che aiuta anche nell’attenuare la foschia. Qualcuno mi dirà: ma poi aggiusto tutto e saturo i colori in post-produzione! Non vi illudete, dipende da quanto siete bravi e anche dalle situazioni!!!

Scatta al tramonto

Le ore immediatamente prima del tramonto sono molto indicate in autunno perchè esaltano il rosso e l’oro tipici del periodo. La luce calda darà infiniti spunti per immortalare foglie, alberi e particolari paesaggi.

Non trascurate le giornate nuvolose

Non fate l’errore di lasciare la reflex a casa nelle giornate un po nuvolose. Spesso un cielo pieno di nuvole può improvvisamente regalare un bel tramonto con atmosfere non usuali!!!

Gioca con il bilanciamento del bianco

Non fermatevi alle impostazioni automatiche del bilanciamento del bianco; provate a “scaldare” un pò la luce aumentando il numero di kelvin (non esagerate!) o impostando il preset “sereno”. 

Buono Scatto a tutti
S.C. 

 

sabato 20 agosto 2011

S.C. CONSIGLIA...Gli otto comandamenti (del perfetto fotografo)

1
porta sempre la fotocamera

Frecce Tricolore (Foto N. De Gregorio)
Quante sono le foto uniche della vostra vita che avete perso perché non avevate con voi la macchina fotografica? Evitare questa terribile frustrazione è facile tenendo la macchina a portata di mano. I momenti spontanei possono darvi foto che non hanno prezzo, ma per farle DOVETE AVERE LA MACCHINA FOTOGRAFICA CON VOI. Se la vostra fotocamera è troppo grande per essere portata dappertutto considerate l'acquisto di una piccola tascabile (con un piccolo zoom) da tenere sempre a portata di mano. Ricordate che alcune tra le più belle fotografie mai fatte sono state frutto del caso, sta a voi naturalmente non farvi sfuggire l'occasione.
2
avvicinati

Come regola generale più vicino starete al soggetto meglio verranno le vostre foto. Stare vicini quanto basta significa eliminare ogni sfondo che distrae ed avere un soggetto più nitido.
Cercate di mostrare la scena quel tanto che basta per renderla chiara ed interessante. Siate sicuri di poter controllare anche manualmente la vostra fotocamera. Molte macchine autofocus, automatiche, autotutto non mettono a fuoco a meno di 1 metro e non vi consentono alcuna variazione volontaria dell’esposizione. Preferite quindi le macchine fotografiche che danno al fotografo l’ultima parola. Un tele moderato o un piccolo zoom vi permetteranno di avvicinarvi senza disturbare il soggetto.

3
fagli fare qualcosa

Quando fotografate fate in modo che il vostro soggetto sia impegnato a fare qualcosa. Le vostre fotografie avranno un'aria di grande spontaneità e questo le renderà più interessanti. Per evitare rigide pose statiche fate sì che i soggetti siano attivi, cioè facciano qualcosa. La loro espressione sarà più rilassata e naturale, non si metteranno in posa (cosa da evitare assolutamente) e non resteranno lì impalati come stoccafissi.

4
controlla lo sfondo

Copyright - Riproduzione Vietata
Scegliete sfondi semplici. Uno sfondo semplice focalizza l'attenzione sul soggetto e fa più chiara e potente l'immagine. Pensate, prima di scattare, mantenete il controllo della situazione e giratevi attorno fino a che non troverete uno sfondo più semplice ed adatto. E poi ricordate: meglio un solo colore di sfondo che mille, così come è meglio fotografare un solo fiore che un'intero campo fiorito. E' meglio che lo sfondo sia fuori fuoco, in modo da porre in evidenza il soggetto: ottimi ritratti si fanno con moderati teleobiettivi (da 105 a 135 mm) o con piccoli zoom (70-135 o giù di lì).
5
decentra
Naturalmente non c'è nulla di sbagliato nel mettere il soggetto al centro del mirino ma sistemare il soggetto fuori centro può creare una composizione più dinamica ed interessante a vedersi e quindi una fotografia più bella.
 Copyright - Riproduzione Vietata 

6

includi un primo piano

Quando fate foto di scene ampie, per esempio panorami, includete un primo piano nella scena. Gli elementi in primo piano aggiungono un senso di distanza, profondità e dimensione. Bastano anche pochi fili d'erba ed il gioco è fatto!
 Marina di Pescara (foto N. de Gregorio)

7 
cerca la luce giusta

On the Sea  (Foto N. De Gregorio)
Cercate la luce giusta. Una luce adeguata è essenziale per esporre la pellicola, ma una giusta illuminazione può fare immagini più interessanti, colorate o può dare rilievo e mettere il soggetto al centro dell’attenzione. Provate anche la luce laterale: è quella che dà maggiore fascino all’immagine. Molta gente rimane sorpresa quando apprende che le giornate nuvolose, coperte, danno la migliore illuminazione per i ritratti alle persone. Il sole brillante infatti fa la gente strabica e porta a ombre dure. Nelle giornate coperte la luce è soft e mette in rilievo il viso.
8

tieni la macchina ferma

foto mossa

A volte delle buone foto si perdono perché si dimenticano concetti basilari, per esempio quello di tenere la fotocamera ben ferma quando si scatta. E' vitale per la chiarezza e la nitidezza delle immagini. Quando premete il bottone di scatto fatelo gentilmente. Persino piccolissimi movimenti possono rovinare la nitidezza delle fotografie. Quando la luce scende troppo ed i tempi di scatto si allungano, molto meglio usare un treppiede, oppure appoggiatevi ad un muro, ad un albero, ad una macchina, ad un recinto…a qualsiasi cosa possa essere adatta a tenere ben ferma la macchina fotografica. Per rendere più stabile l'immagine potreste perfino usare la spalla di un'altra persona appoggiandovi un braccio (ma per favore non fatelo con gli sconosciuti!).
 
Buono Scatto a tutti
S.C.