venerdì 14 settembre 2012

S.C. CONSIGLIA...Fotografare i fulmini....ma come ?



Fotografare i fulmini può essere un’impresa molto complicata ma allo stesso tempo molto gratificante: trattandosi di un fenomeno naturale imprevedibile, per riuscire a riprendere un fulmine è necessaria una buona attrezzatura, una corretta regolazione dell’equipaggiamento e un pizzico di fortuna.
Innanzitutto ci sono alcune regole basilari di sicurezza da rispettare, in quanto le condizioni di ripresa potrebbero rappresentare un pericolo per il fotografo: mai posizionarsi in cima a colline o oggetti elevati, nelle vicinanze di cavi dell’elettricità oppure sotto alberi isolati e non essere a contatto con l’acqua.
Per quanto riguarda la tecnica di ripresa, va svelato un trucco: non si tratta, come verrebbe da pensare, di premere il pulsante di scatto il più velocemente possibile nel momento in cui si vede il lampo. Il segreto consiste nell’utilizzare la modalità di scatto B (Bulb), ovvero uno scatto con un tempo di esposizione personalizzato, in modo da concludere l’esposizione subito dopo l’apparizione di un fulmine.
In pratica la fotografia di fulmini si basa essenzialmente su un corretto settaggio della macchina fotografica di ISO, focus, velocità di scatto e apertura focale. Le complicazioni ad ogni modo possono riguardare la presenza di luci ambientali (l’esposizione massima in presenza di luci cittadine, ad esempio, è molto limitata e talvolta può essere addirittura molto inferiore ai 30 secondi) e il movimento delle nuvole, che possono creare degli effetti indesiderati sul risultato finale.
L’ideale è quindi operare in condizioni di scarsa luminosità e di conseguenza per realizzare questa tipologia di scatto è necessario disporre di un cavalletto e di un pulsante di scatto remoto, per evitare qualsiasi movimento della macchina fotografica al momento dello scatto.
Va precisato che non vi sono dei parametri assoluti per la regolazione della macchina fotografica, ma vi sono alcune linee guida che possono essere molto utili unite a esperienza e prove sul campo:

Metodo :

Step 1

utilizzare un obiettivo standard (ad esempio un 50 mm per le full frame) ed evitare teleobiettivi e zoom, che limiterebbero eccessivamente la dimensione dell'immagine (più ampia è la porzione di spazio ripresa e maggiore è la possibilità di riuscire a contenere un fulmine al suo interno);

Step 2

le ISO devono avere valori bassi (preferibilmente 100 o 200 ISO) per non perdere qualità dell'immagine;

Step 3

il focus deve essere impostato a infinito;

Step 4

la profondità di campo deve essere molto ampia (f11-f16), ma la regolazione dipende molto dalla distanza del temporale;

Step 5

il tempo di esposizione deve essere impostato su B (posa Bulb): effettuato il primo scatto si attende l'apparizione di un fulmine e si preme nuovamente il pulsante di scatto per rilasciare l'immagine;

Step 6

prestare particolare attenzione agli elementi della composizione per renderla maggiormente interessante;

Step 7

essere molto pazienti...


sabato 14 aprile 2012

S.C. CONSIGLIA...Panning....per fotografare in movimento !

Viene definito PANNING quella particolare tecnica fotografica che viene utilizzata per catturare soggetti in movimento( e non solo soggetti ), utilizzata principalmente da chi si occupa di fotografia sportiva. Può comunque capitare a chiunque di voler fotografare un animale in movimento, un bambino che gioca o qualsiasi altro soggetto che renderebbe la classica foto poco nitida e fuori fuoco.
La cosa principale da tenere a mente quando si applica la tecnica di panning è che il soggetto dovrebbe muoversi in modo più o meno perpendicolare rispetto all’orientamento dell’obiettivo. Lo scopo del panning è di rendere chiara l’idea del movimento e della velocità portando in soggetto in primo piano ben definito su uno sfondo mosso.

È necessario tenere a mente che la regolarità del movimento aiuta nella nitidezza del soggetto della foto: nel caso di automobili in movimento è molto più probabile ottenere foto nitide rispetto al tentativo su un corridore o su animali in movimento in cui la regolarità non è costante. Per quanto appena detto, quando si affronta la tecnica di panning è necessario studiare attentamente il movimento del soggetto ed intuirne, almeno approssimativamente la traiettoria.
Per ottenere l’effetto panning è necessario seguire il soggetto per un tempo abbastanza lungo da rendere “mosso” lo sfondo su cui si trova per dare appunto l’effetto di movimento necessario. Un tempo lungo implica pertanto l’utilizzo di macchine fotografiche in cui questo valore sia impostabile manualmente, come le reflex o automatiche più avanzate.
Non sempre le comuni macchine digitali lo consentono oppure succede che si tenta la tecnica ma senza successo: è possibile ovviare al problema simulando il panning grazie a facili passaggi in fotoritocco.
L’unico modo per diventare dei veri esperti nella tecnica è fare tanta pratica con soggetti differenti per comprenderne tutte le peculiari caratteristiche, studiarne il movimento in modo da raggiungere un livello di intuizione tale da stimare velocemente il tempo di esposizione necessario e la posizione ottimale per ottenere fotografie di buon livello.

Buono Scatto a Tutti.... S.C 

venerdì 20 gennaio 2012

SUPERCLICKNOVITÁ : EOS-1D X per veri professionisti


 Concepita per il fotografo professionista, la nuova EOS-1D X nasce per tutte le situazioni di scatto, dallo studio allo stadio. In grado di catturare con la massima qualità, immagini e filmati Full HD, EOS-1D X rappresenta la 10ª generazione del sistema professionale Canon EOS e il modello più avanzato prodotto finora.
 
 
 
Sintesi di 40 anni di esperienza nello sviluppo di reflex professionali, con EOS-1D X ha inizio una nuova era per il sistema EOS. La combinazione del nuovo sensore CMOS full-frame da 18,1 megapixel, del sistema autofocus ridisegnato e di una nuova e potente tecnologia di misurazione dell’esposizione, oltre al doppio processore DIGIC 5+, rende questa fotocamera ideale per facilità d'uso e qualità dell’immagine, assicurando nello stesso tempo maggiore precisione e velocità rispetto al passato. Il nuovo modello sostituisce EOS-1D Mark IV e EOS-1Ds Mark III.





 Nuovi standard
EOS-1D X offre caratteristiche completamente aggiornate e ricche di nuove tecnologie. Il sensore CMOS full-frame da 18,1 megapixel di nuova concezione offre una flessibilità eccezionale, che consente di fotografare ad alta risoluzione in una più ampia varietà di condizioni. L’architettura ridisegnata ha permesso di raggiungere una gamma di sensibilità, da 100 a 51.200 ISO, espandibili fino a 204.800, mentre il doppio processore DIGIC 5+ offre un incremento delle prestazioni sul rumore pari a 2 stop, rendendo più facile la cattura di immagini di qualità eccellente, anche in condizioni di luminosità estremamente bassa.


 Il nuovo sistema autofocus con 61 punti ad area estesa offre una sensibilità superiore, garantendo più precisione e velocità. Con 41 punti a croce, di cui cinque a doppia croce, il sistema AF di questa fotocamera offre una precisione senza pari su tutta l’inquadratura, mentre le nuove preselezioni AF sono specificamente progettate per le riprese di soggetti solitamente critici, offrendo un'eccezionale affidabilità in contesti di lavoro notoriamente difficoltosi. EOS-1D X è dotata di un sistema di misurazione RGB riprogettato, che fornisce livelli incredibili di precisione. Il sensore di misurazione RGB da 100.000 pixel è collegato al sistema AF e alimentato da un processore DIGIC 4 dedicato che rileva volti e colori, per garantire livelli di esposizione ineccepibili, e per migliorare il tracking AF, anche durante la più impegnativa delle riprese.

Potenza estrema
Animata da una tecnologia di elaborazione di ultima generazione, EOS-1D X è la prima fotocamera a essere dotata di doppio processore DIGIC 5+ che vanta prestazioni fino a tre volte più veloci rispetto al processore DIGIC 5; ogni unità di elaborazione è stata progettata per gestire quantità enormi di dati relativi all’immagine, riducendo nel contempo il rumore. In combinazione con il nuovo sensore dotato di un read-out a 16 canali, il doppio processore consente di raggiungere velocità incredibili. In modalità “scatto continuo” è possibile eseguire raffiche a 12 fotogrammi al secondo a piena risoluzione con conversione A/D a 14 bit. La modalità Super High Speed estende la velocità di scatto fino a 14 fps, e, grazie a un nuovo otturatore e a un nuovo meccanismo, viene ridotto il ritardo e il rimbalzo dello specchio, offrendo prestazioni costantemente elevate durante le riprese ad alta velocità.

DSLR film-maker
EOS-1D X è l'ideale per tutti i professionisti che vogliono sfruttare la vasta scelta di obiettivi e accessori del sistema EOS, sia per scattare fotografie sia per riprendere filmati video. Gli utenti possono registrare video Full HD (1920x1080p) sfruttando il sensore full-frame e la gamma completa di impostazioni manuali per controllare esposizione, messa a fuoco e frame rate, mentre i livelli audio possono essere visualizzati e regolati sullo schermo LCD, garantendo un controllo completo su ogni aspetto della ripresa. Grazie alla potenza del doppio processore DIGIC 5+, gli artefatti moiré sono ulteriormente ridotti, mentre la funzione EOS Movie offre tempi di registrazione più lunghi, creando automaticamente un nuovo file video allorché il limite di 4 GB venga raggiunto. Un nuovo codec video garantisce la massima qualità video possibile, limitando la compressione dei dati immagine in modo da conservare un numero maggiore di informazioni per l’editing in post-produzione.

Progettata per i professionisti EOS-1D X propone una versione accuratamente rivisitata del design classico della serie EOS-1, con pulsanti più grandi e più ergonomici che rendono più facile per gli utenti controllare le impostazioni. Due multi-controller e una ghiera di controllo sensibile al tocco – per l'utilizzo in modalità video – rendono più facile modificare le impostazioni senza generare rumore, mentre una serie di tasti funzione personalizzabili permette di impostare la fotocamera in base alle proprie esigenze individuali, consentendo di creare scorciatoie per raggiungere le funzioni e le preselezioni più utilizzate. Il mirino ha una copertura del 100% ed è coadiuvato dalla funzionalità “mirino intelligente” che sovrappone immediatamente una griglia a reticolo quando richiesto, utile sia nelle foto di paesaggio che in quelle di architettura.

Il grande schermo LCD Clear View II da 8,11 cm (3,2”) offre una risoluzione di 1.040.000 punti, mentre uno strato antiriflesso previene i riflessi quando si visualizzano immagini in condizioni di elevata luminosità ambientale. Una lastra sovrastante di vetro temperato garantisce inoltre una resistenza estrema a urti e graffi. Il menù ha un’interfaccia utente notevolmente migliorata, che incorpora funzioni di “aiuto” che contribuiscono a rendere il funzionamento della fotocamera più veloce, più chiaro e più facile. Inoltre, una nuova sezione dedicata all’Auto Focus, consente ai fotografi di accedere e personalizzare velocemente e in modo intuitivo le pre-impostazioni AF, permettendo loro di concentrarsi sullo scatto.

L'ultima implementazione del sistema di pulizia (EOS Integrated Cleaning System) utilizza la tecnologia adottata dagli obiettivi Canon, con vibrazioni simili a quelle dei motori a ultrasuoni per scuotere la polvere e lo sporco dal sensore in modo ancora più efficace. La meccanica irrobustita dell’otturatore assicura inoltre una maggiore durata, con 400.000 cicli di scatto, così che i fotografi possano fare sempre più affidamento sulla propria macchina per affrontare sfide degne del professionista più esigente. EOS-1D X è munita anche di guarnizioni intorno ai comandi e ai pannelli per proteggere la fotocamera dall'acqua e dalla polvere quando è in combinazione con gli obiettivi Canon EF resistenti alle intemperie: connubio ideale per attività nelle condizioni climatiche più avverse. La connettività estesa assicura l’invio delle immagini alla redazione o allo studio in modo rapido e sicuro. Una porta Ethernet Gigabit integrata fornisce un metodo rapido e affidabile per trasferire le immagini dalla location o all’interno dello studio, senza necessità di adattatori.

Il sistema EOS: creatività illimitata
Come parte del pluripremiato sistema EOS, anche EOS-1D X è compatibile con la più vasta selezione al mondo di obiettivi, unità flash Speedlite EX e un’ampia gamma di accessori EOS, permettendo al nuovo modello di fondersi perfettamente con qualsiasi sistema della serie EOS-1 esistente. Inoltre, insieme a EOS-1D X, è disponibile anche WFT-E6, il nuovo trasmettitore Wi-Fi compatto progettato per il trasferimento delle immagini qualora una connessione via cavo non sia disponibile. Supportando lo standard Wi-Fi 802.11n e offrendo il supporto Bluetooth per la connettività con dispositivi GPS esterni, WFT-E6 offre un trasferimento sicuro di immagini e video a un server FTP o la possibilità di visualizzare i contenuti su un monitor compatibile tramite una connessione DLNA4. EOS-1D X sarà anche compatibile con il nuovo ricevitore GPS GP-E1. Consentendo agli utenti di aggiungere ai dati EXIF informazioni sulla posizione e monitorare geograficamente le tappe del viaggio, GP-E1 è particolarmente utile ai fotografi naturalisti o location-based che potrebbero avere necessità di registrare la posizione geografica di una fotografia per riferimenti futuri.

 EOS-1D X sarà disponibile da fine Marzo 2012 al prezzo indicativo suggerito al pubblico di 6.000 euro IVA inclusa.

giovedì 29 dicembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Come fotografare il Tramonto


Chiunque sia appassionato di fotografia o più semplicemente possiede una macchina fotografica e adora dilettarsi nel fare foto, troverà sicuramente molto utile questa breve ma fondamentale guida per scattare durante il tramonto, qualche consiglio utile e le regole tecniche da seguire per ottenere degli scatti perfetti.

Durante le ore del tramonto, così come all’alba, la luce presente all’interno della scena da fotografare cambia notevolmente, sia per quanto riguarda l’intensità dei raggi luminosi sia per quanto riguarda la loro frequenza, vediamo come questi due fattori influenzano le nostre foto.

In condizioni di scarsa luminosità una fotocamera non vede allo stesso modo di come vede l’occhio umano, in altre parole il sensore o la pellicola non riescono a raggiungere la stessa gamma dinamica interpretata dal cervello umano. Si può agire allora in diversi modi per ovviare a questa condizione, agendo principalmente sui tre parametri fondamentali che regolano l’esposizione di una fotografia:


- L’apertura del diaframma.
Aprendo o chiudendo il diaframma della propria macchina fotografica, nei modelli che lo consentono, è possibile regolare la quantità di luce che entra all’interno della fotocamera e chi andrà a impressionare sul supporto. E’ fondamentale però ricordare che ogni qual volta si passa da un valore all’altro di diaframma si dimezza o si raddoppia la sua apertura, al contempo però si modifica la profondità di campo nitido della foto. Un diaframma più aperto quindi farà entrare più luce in macchina ma ridurrà drasticamente la nitidezza globale dell’immagine, fondamentale invece in situazioni come le foto paesaggistiche al tramonto, dove avere dei buoni dettagli è importante. Uno troppo chiuso invece genererà una perdita di risoluzione dell’immagine dovuta al fenomeno della diffrazione ottica. 




- La velocità d’otturazione.
Regolando il tempo in cui la tendina dell’otturatore resta aperta è possibile dosare la quantità di luce che finirà sul supporto, senza intaccare minimamente la profondità di campo. Nel caso di una foto di tramonto è bene munirsi di un cavalletto sul quale posizionare la fotocamera poiché quasi sicuramente si dovrà scattare con tempi molto lenti, a volte dell’ordine di diversi secondi, non si può quindi rischiare che la foto venga mossa o perda di definizione. Ancora meglio sarebbe non toccare con le mani la macchina ma dotarsi di uno scatto remoto.

CONSIGLIO PRATICO :
...basta misurare l'esposizione nel modo spot sulla parte più luminosa del cielo per ottenere dei colori fantastici che anche ad occhio nudo fatichiamo a vedere a causa della troppa luce.

Buono Scatto a tutti
S.C

sabato 24 dicembre 2011

BUON... NATALE.....





BUON NATALE
E FELICE ANNO NUOVO...
...A TUTTI I LETTORI DEL BLOG



sabato 3 dicembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Come fotografare i fiori....

Molto spesso i fiori sono i protagonisti delle nostre fotografie, si cerca di coglierne i dettagli e di riprodurne gli spettacolari colori. Ecco qualche suggerimento per coronare con successo i nostri esperimenti
I colori possono trovarsi sotto casa: bastano un giardino, un'aiuola oppure un vaso, per ospitare coloratissimi fiori. Anche le più semplici macchine compatte possono scattare a distanze molto ravvicinate; la maggioranza delle fotocamere incorporano anche una funzione macrofotografica, che permette di gestire l'obiettivo per ottenere risultati eccellenti anche quando il soggetto si trova a pochi centimetri dall'obiettivo. Le occasioni per fotografare sono alla portata di tutti e realizzare un piccolo e coloratissimo reportage naturalistico non è difficile. 

 Il giardino è un mondo affascinante, ma per ottenere buoni risultati occorrono alcuni accorgimenti e qualche piccola astuzia. In primo luogo è indispensabile rispettare la regola base dei fotografi: il soggetto deve riempire il mirino. Non ha senso stupirsi per una splendida macchia di fiori e poi inquadrare l'intera radura, scattando nella speranza che l'emozione della botta di colore' sia conservata in fotografia, è certo che si rimarrà delusi dal risultato. I fiori appariranno troppo piccoli e lontani nell'immagine, l'osservazione diretta ci avrà infatti portato a concentrare l'attenzione su di essi in modo istintivo, con una capacità di selezione che la macchina fotografica non ha. Ecco il punto chiave. La prima regola è quella di sapersi avvicinare, di obbligare l'attenzione a fissarsi sul soggetto. è proprio per questo motivo che qualche appassionato, specialista della fotografia di fiori, raccomanda l'uso di focali lunghe. Se sulla reflex si monterà un teleobiettivo, o se si imposterà lo zoom della compatta su una focale lunga, la conseguenza immediata sarà quella di ottenere una compressione dei piani, un'impaginazione più stretta e dunque meglio delimitata del soggetto. Un altro accorgimento: se il teleobiettivo viene adoperato a diaframmi piuttosto aperti lo sfondo risulterà sfocato e quindi il primo piano si staglia con maggiore evidenza. In fotografia esiste poi un'altra regola base: se si rinuncia a impiegare un teleobbiettivo e si punta piuttosto su di una focale corta, cioè se si adopera un obiettivo grandangolare, si ha l'interessante possibilità di abbracciare anche l'ambiente intorno al fiore. Un'altra particolarità interessantissima anche se spesso sottovalutata: fotografando con fotocamere compatte, che montano sensori di dimensioni piuttosto piccole (inferiori al classico formato 24x36mm, cioè al full-frame di poche professionali), si beneficerà di una profondità di campo nitido particolarmente estesa. L'ambiente, lo sfondo, apparirà infatti sufficientemente leggibile da consentire all'osservatore di capire dove sia cresciuto il fiore fotografato; è una condizione che può essere di limitato interesse se l'attenzione del fotografo è rivolta al vaso sul davanzale di casa, ma che può invece essere decisiva se si vuole far capire che la pianticella è cresciuta in un giardino botanico oppure è ambientata in uno splendido paesaggio. Questa condizione è a volte ricorrente quando si eseguono riprese di flora spontanea, ad esempio nel corso di un'escursione in montagna. Adoperare il grandangolare e ricorrere a diaframmi molto chiusi permette di scattare fotografie a brevissima distanza dal soggetto, a volte quasi toccandolo con la lente frontale, con risultati spesso sorprendenti, che vanno al di là della stessa idea di uno scatto da vicino': sono fotografie che portano l'osservatore a sentirsi, letteralmente, dentro la scena. 

sabato 12 novembre 2011

S.C. CONSIGLIA...Ritratti....



Il volto, l'espressione, gli occhi: uno dei generi preferiti da fotografi professionisti, amatori e turisti. Ecco suggerimenti e qualche trucco per migliorare i propri ritratti
Alla base di un ritratto ben riuscito c'è soprattutto una cosa: la curiosità del fotografo. La curiosità nel cercare nelle espressioni, nelle posizioni, negli sguardi e anche nella luce e nella composizione del quadro oltre il volto, cioè l'anima. E così in qualche modo si avvera il timore atavico degli aborigeni, che temono che una fotografia "rubi" loro l'anima. Ovviamente non si tratta di "furto d'anima", ma solo di scavare nelle immagini con la curiosità del fotografo per stimolare altre e nuove curiosità in chi poi vedrà l'immagine. 


Il ritratto amatoriale

Non ci interessa in questa fase occuparci di quel tipo di ritratti realizzati in studio con una serie enorme di lampade e accessori con ore e ore di pose e messe a punto. Quello che ci interessa sono i ritratti amatoriali, fatti per ricordo e per gusto estetico e artistico, per catturare l'immagine della persona e quello che sta dietro l'immagine, una storia, uno stato d'animo. Il ritrattista amatoriale deve accontentarsi della luce che c'è e dello scenario in cui si trova, cercando di cogliere l'attimo. Ci sono due grandi scuole di pensiero: quella della fotografia in posa e quella della fotografia spontanea. Ovviamente è da preferire quest'ultima: la posa viene bene – cioè naturale – solo a consumati attori. Per questo è bene ritrarre i propri soggetti con un teleobiettivo, che consente di mantenere una discreta distanza dal soggetto e quindi permette di non interferire troppo nè con i suoi movimenti nè con il suo stato d'animo. 

 

La luce é parte dello stato d'animo

Una delle aberrazioni percettive della fotografia consiste proprio nel fatto che la luce con la quale è illuminato il soggetto finisce per diventarne parte integrante, per contribuire a definirne carattere e stato d'animo. Una luce intensa ma diffusa e morbida, come quella offerta da un cielo chiaro richiama sentimenti di serenità e affabilità, insomma fa sentire a proprio agio; una luce solare forte e contrastata è anch'essa rassicurante perchè "calda", ma dà un senso di maggiore dinamicità; una luce frontale (come il flash) crea una situazione banale, bidimensionale, in cui c'è poco da scoprire ed è quindi da evitare; un faretto che illumina solo da un lato o soprattutto da sotto, lasciando la maggior parte del volto in ombra, evoca sentimenti drammatici e profondi; una luce opposta alla fotocamera crea una silhouette e riduce tutto a un contorno misterioso. Insomma, la scelta della luce (e dell'esposizione) vale metà ritratto


La finestra di fianco
La luce che entra da una finestra è dolce e rassicurante, ideale per i ritratti in cui si cerca una gamma estesissima di chiari e scuri. Una finestra esposta al sole tenderà a creare delle ombre più marcate, che possono essere modulate anche utilizzando una tenda.
Una luce più regolare e con minore connotazione calda si ha nel caso di finestra rivolta a nord o comunque non battuta dai raggi solari diretti. Un buon esperimento è quello di fare dei ritratti di prova di fianco a una finestra con diverse impostazioni di scatto, sottoesponendo e sovraesponendo leggermente lo scatto fino a trovare l'inimitabile bilanciamento di chiari e scuri della luce delicata. 


Il decalogo del buon ritratto 
In fotografia non ci sono regole che devono sempre essere seguite: la creatività e la sensibilità artistica valgono più di ogni altra considerazione. Ma, almeno per i ritratti, è possibile identificare delle linee guida che, se seguite, dovrebbero portare a risultati più che soddisfacenti.

 

Il panorama non conta 

Evitare, se non si ha in mente una composizione particolarmente evocativa, di porre enfasi sia sul soggetto che sul panorama. In un ritratto tutta l'attenzione deve cadere sulla persona, sul viso e infine sugli occhi. Il resto è solo di contorno.


Gli occhi, sono lo specchio dell'anima 

Attenzione agli occhi chiusi (sempre che non siano voluti). Per evitare che il soggetto chiuda gli occhi proprio nel momento dello scatto è bene scattare subito dopo un battito di ciglia: è assai improbabile che una persona ne faccia due in rapida sequenza.


Non mischiare soggetto e sfondo 

Se possibile, posizionare il soggetto di fronte a uno sfondo che "stacchi", cioè composto da tinte e toni diversi da quelli dei capelli e della pelle.


La calma di una luce morbida 

Se si vuole realizzare un ritratto rassicurante e descrittivo è meglio optare per luci morbide, come tipicamente le luci indirette e riflesse, evitando i raggi diretti del sole che creano contrasti forti e parti difficilmente leggibili. Per un buon ritratto è normalmente ideale la luce filtrata da un cielo leggermente nuvoloso.


Il sole e la forza dei contrasti 

Esponendo il viso ai raggi diretti del sole si possono ottenere giochi di luce molto piacevoli. è però necessario controllare le ombre ed evitare che creino sul viso linee di forza diverse da quelle dei lineamenti. Per garantire la leggibilità degli scuri è buona norma sovraesporre leggermente.


Usare una focale lunga 

I teleobiettivi (intorno ai 135 mm e oltre) sono ideali per i ritratti poichè creano poche distorsioni geometriche, garantiscono una bassa profondità di campo (si sfuoca lo sfondo) e danno la possibilità di restare abbastanza distanti dal soggetto, che così assume pose più spontanee.


Scegliere diaframmi aperti 

Un'apertura del diaframma generosa permette tempi più brevi (evitando il mosso) e contribuisce a creare uno stacco chiaro tra il soggetto e lo sfondo, che appare più sfuocato.


Parsimonia con il flash 

Evitare di fare un ritratto in interni con il flash, luce che appiattisce; se c'è luce esterna, molto meglio posizionare il soggetto nei pressi di una finestra, meglio se non esposta a forti raggi solari diretti. Nel caso non ci sia luce naturale, se il flash di cui si dispone lo permette, meglio rivolgere la lampada verso l'alto, in modo da sfruttare la luce riflessa, più morbida e naturale.


A ogni faccia la giusta inquadratura 

In linea di principio i visi tondeggianti andrebbero fotografati di tre quarti, mentre quelli lunghi e affilati frontalmente; per mascherare delle orecchie "a sventola", sempre meglio utilizzare un inquadratura di tre quarti, mentre è meglio lo scatto frontale per i nasi pronunciati.


Meglio le pose spontanee 

Le fotografie spontanee sono sempre le migliori ma anche le meno controllabili sotto il punto di vista della corretta esposizone, del fuoco e di tutti i parametri di scatto. Con una fotocamera chimica, se si cerca la fotografia spontanea, bisogna essere pronti a spendere un po' in sviluppo e stampa: gli scarti, anche solo per i mossi saranno molti. Se invece si scatta in digitale le cose cambiano e si può cercare la giusta espressione anche con l'aiuto dello scatto a raffica. 



Buono Scatto a tutti
S.C 

martedì 1 novembre 2011

OLTRE FOTO : Il Tramonto...




Spaventosamente dolce
l'incendio sul colle,
nell'imbuto della terra
s'infila
la fiamma del tramonto,
nell'incanto
s'appisola il creato

un raggio di sole
rosso sangue,
stanco di aspettare
dietro la persiana,
accarezza
le pagine gialle
del nostro diario

impercettibilmente lento
avanza silenzioso
nel turchese cielo
il blu di prussia
poi cobalto

prima della notte.


domenica 30 ottobre 2011

S.C. CONSIGLIA...Promemoria del buon fotografo.......



Appena comparata una macchia fotografica ,l'euforia é tanta che molte volte si dimenticano di eseguire le operazioni piú elementari.

Quindi un piccolo promemoria per evitare errori banali ma che purtroppo sono i piú frequenti :
  1. Caricate la batteria. Effettuate la carica prima di ogni escursione. La macchina consuma molta batteria nella visualizzazione delle immagine sul display e, soprattutto se si è alle prime armi e la voglia di rivedere ogni scatto non molla, la batteria dura molto meno. Valutate l'acquisto di una batteria di riserva.
  2. Formattate la memory card. Dopo aver salvato i vostri scatti, formattate la memory card tramite fotocamera. Eviterete problemi di incompatibilità della formattazione e allo stesso tempo non vi ritroverete con la scheda di memoria piena proprio sul più bello!
  3. Inserite la memory car nella reflex! Esperienza personale di quest'anno: sono uscita di casa armata di tutto punto, con zaino e obbiettivi pronti all'azione, inizio a scattare e...non c'era la scheda di memoria! Era rimasta nel card reader attaccato al pc. Inutile dire lo sconforto e l'incavolatura.
  4. Settate la sensibilità ISO adatta. E' sempre preferibile utilizzare la sensibilità ISO più bassa, per avere maggior dettaglio ed evitare "rumore".
  5. Effettuate il bilanciamento del bianco. Se si scatta in RAW questo problema è marginale ma è bene settare il bilanciamento del bianco per evitare sgradite dominanti. per capirci: avete presente le foto di interni con dominante blu o gialla? beh, dipende dal bilanciamento del bianco. Se scattate in RAW sarà possibile effettuare in postproduzione la correzione, se scattate in JPEG ci sarà poco da fare.
  6. Scegliete il giusto formato di scatto. Che sia JPEG o RAW, settate la qualità migliore che è permessa dalla macchina.
  7. Pulite il sensore. Io direi piuttosto "Accertatevi che il sensore sia pulito". L'operazione di pulizia del sensore è molto delicata e si rischia di provocare gravi danni alla macchina. Se non siete esperti, rivolgetevi presso un centro assistenza. La pulizia del sensore è fondamentale per non avere foto con antiestetiche macchie.Ci sono macchine che la pulizia del sensore é fatta automaticamente quando si accende per cui non bisogna preoccuparsi con questa operazione.
  8. Pulite la lente dell'obbiettivo. Stesso discorso del sensore: evitiamo foto con ditate e aloni.
I consigli qui sopra elencati possono sembrare troppo semplici ma vi assicuro che è frequentissimo ritrovarsi con la batteria scarica, la scheda di memoria piena o magari ritrovarsi tutte le foto macchiate.

Buono Scatto a tutti
S.C 
 

sabato 22 ottobre 2011

SC CONSIGLIA...Come fotografare la Luna



Se siete abbastanza fortunati da avere la Luna nella giusta posizione nella vostra immagine, invocate la fortuna e scattate veloci.
Sarete sorpresi nel constatare quanto velocemente la Luna attraversi il cielo.

Di solito percorre nel cielo una distanza equivalente al proprio diametro in circa due minuti.

Quando si espone la luna piena, la prima cosa da considerare è che la Luna è molto più luminosa di quanto si possa pensare. Ricordate che in una giornata di sole, qui sulla terra, l'esposizione media per 100 ISO è 1 / 125 a f16.

La Luna riceve approssimativamente la stessa quantità di luce solare. Pertanto l'esposizione della Luna è più o meno la stessa, come per la luce del giorno.


Tuttavia, si dovrebbe valutare anche quanta foschia è presente nell'atmosfera.

Tanto più alta è la Luna nel cielo, tanto minore sarà la foschia attraverso cui dovremo scattare.
Non ci sarebbe nulla di male ad aprire l'esposizione a 1 / 125 sec. e f 8 per un'immagine più luminosa della Luna. In una notte limpida i particolari dovrebbero essere registrati abbastanza bene.

La Fig. n.9 è stata scattata a 1 / 60 sec. a f 8.

L'aspetto giallastro è dovuto al cielo velato, sarebbe stata necessaria un'esposizione un po' più lunga.


Sovraesporre troppo porterà solo ad un bagliore bianco, un tempo di posa troppo lento, invece, registrerà una forma ovale. La rotazione combinata della Terra e della Luna intorno ad essa, fa sì che spesso si ottenga solo una macchia di luce invece di una Luna bella rotonda, soprattutto quando si usa un teleobiettivo.


Scelta dell'obiettivo
- Utilizzando un obiettivo standard 50 mm (su pellicola 35 mm) la Luna può apparire piccola nell'immagine. Per una guida approssimativa, con pellicola da 35 mm, ci sarebbe bisogno di 110 millimetri di lunghezza focale per 1 mm di luna sul negativo. Ciò farà apparire la Luna molto più vicina, rendendola molto più grande nell'immagine finale.
Ricordate però che la Luna si muove abbastanza velocemente e l'utilizzo di un teleobiettivo tende ad amplificare il movimento.

Come abbiamo detto, è difficile ottenere la luna nella giusta posizione in una foto notturna.
Tuttavia è abbastanza semplice aggiungerla a un'immagine: basta scattare una foto solo della Luna per poi aggiungerla all'immagine voluta, utilizzando un programma di editing digitale.

Buono Scatto a tutti
S.C

 

giovedì 20 ottobre 2011

OLTRE FOTO : Uccellino sconosciuto...









Sulla punta dei piedi
Arrivo a te leggiero,
Più leggiero che posso:
Ma tu, scaltro, mi vedi,
Con un frullo salti il fosso,
E voli al bosco nero,
E voli al bosco muto,
Uccellino sconosciuto.

Hai paura - ma di che?
Hai paura d'un fanciullo
Innocente come te!
Oh via, torna con un frullo,
Torna da queste parti,
Sconosciuto uccellino,
 E siedimi vicino
Che voglio interrogarti...
Hai fratellini, - e quanti?
O ti bastano i tuoi canti? 

Hai sorelline belle,
O ti bastano le stelle?
È più dolce in cima al pioppo
Fuor dei tiri dello schioppo,
O sui tegoli dei tetti
Umidetti?

È più bello
Dove sdrucciola il ruscello,
O su l'aia dove trovi
Da rubare i chicchi novi?
E la casa tua qual è, sconosciuto uccellino?
La chioma d'un'acacia
O la barba di un pino? 


lunedì 10 ottobre 2011

S.C. CONSIGLIA...Tecnica del controluce

Per dare più forza ad un’immagine è necessario uscire dai canoni classici o tradizionali della fotografia che prevedono la ripresa con la luce alle spalle del fotografo.

Il buon fotografo deve essere cosciente che il primo e più importante strumento a sua disposizione non è la macchina fotografica ma la luce, ed è la piena conoscenza di quest’ultima che spesso fa la differenza tra una foto normale e una foto di successo.

La cosa più importante è imparare a conoscere la luce ed i suoi effetti, al modo in cui riverbera e si riflette sui soggetti durante i vari momenti della giornata e scegliere il momento giusto per scattare. Dall’alba al tramonto l’inclinazione del sole rispetto al piano terrestre cambia e la luce imprime forme e dimensioni diverse ai soggetti che colpisce descrivendoli sempre in modo diverso.

Si entra così in un campo difficile da gestire ma pieno di fascino e seduzione nel quale il fotografo naturalista attento può esprimere tutta la sua creatività attraverso l’immagine ed è il controluce.

In genere possiamo dire di trovarci in controluce quando l’angolo sole-fotografo-soggetto è minore di 90°.

I forti contrasti presenti all’interno della scena inquadrata impongono un uso mirato delle apparecchiature e della luce artificiale disponibile; qualora il soggetto da riprendere non sia un semplice paesaggio ma un soggetto naturalistico a noi più vicino, ad esempio un animale od un fiore.
Ed è questo il caso a cui facciamo riferimento nella presente trattazione.
Senza entrare nel merito di teorie complesse e variazioni sul tema infinite, riguardo l’utilizzo delle nostre apparecchiature, che puntualmente vengono dimenticate quando si opera sul campo, di seguito vengono enunciate alcune regole basilari a cui attenersi per chi inizia a praticare la fotografia naturalistica e che successivamente potrà meglio affinare con l’esperienza acquisita ed in base ai propri gusti personali.
Allorché si è deciso per una ripresa in controluce la regola migliore da seguire è quella di chiedersi innanzitutto quale risultato si voglia ottenere con la nostra immagine finale.
A questo punto le strade normalmente percorribili sono due :
La prima è quella che prevede di dare forza all’immagine creando un effetto “silhouette”, privilegiando così un forte contrasto tra ambiente e soggetto.
La seconda è quella di bilanciare correttamente lo sfondo con l’immagine del soggetto in primo piano al fine di ottenere una composizione armonica ed equilibrata tra luci ed ombre nella scena, catturando la luce scintillante in essa presente per effetto del sole posto alle spalle del soggetto (ad esempio spruzzi e gocce d’acqua che diventano puntini brillanti e pelame e piumaggio degli animali che appaiono lucenti).
Nel primo caso l’immagine risultante sarà priva di tutte le informazioni di dettaglio del soggetto descritto ma avrà più forza espressiva nella descrizione di un attimo o momento della sua vita. Se vogliamo questo risultato sarà necessario effettuare una misurazione SPOT sulla zona più chiara all’interno del campo inquadrato (ad esempio sul cielo per un uccello in volo) e scattare con l’esposizione ottenuta.
Ciò assicurerà un cielo correttamente esposto e la sagoma del soggetto in forma di “silhouette”.


Nel secondo caso una esposizione SPOT sul soggetto garantirebbe la buona leggibilità dello stesso ma causerebbe una forte sovraesposizione dello sfondo, rendendo lo stesso illeggibile fotograficamente. Si pensi ad esempio ad un’uccello in primo piano posato su di un ramo d’albero che abbia come sfondo un cielo luminoso.
In questo caso se il soggetto non è molto lontano l’unica soluzione valida è rappresentata dall’utilizzo del flash in modo FILL-IN (lampo di rischiaramento) abbinato ad una lettura esposimetrica bilanciata dello sfondo.

Creeremo così un effetto armonico privo di forti contrasti.
Se invece il soggetto è lontano , fuori dalla portata del nostro flash , è consigliabile utilizzare una lettura esposimetrica multizona preferibilmente abbinata ad un sistema di BRACKETING automatico (esposizione multipla a forcella).
Otterremo così più fotogrammi dai quali sceglieremo il meglio riuscito.

Buono Scatto a tutti
S.C. 

mercoledì 5 ottobre 2011

S.C. ...presenta..." Qualcosa di Speciale..."




Il desiderio di scoprire, 
la voglia di emozionare, 
il gusto di catturare, 
tre concetti che riassumono...
...l'arte della fotografia.

venerdì 30 settembre 2011

SUPERCLICKNOVITÀ...Fotocamera Lytro

Lytro Camera 3.0 cattura tutta la luce con tecnologia "light field", sfruttando uno speciale sensore che permette agli utenti di scattare fotografie senza dover mettere a fuoco.

Lytro, start-up del dgital imaging, ha annunciato una fotocamera che permetterà agli utenti di scattare fotografie senza dover mettere a fuoco, in quanto Lytro Camera 3.0 cattura tutta la luce con tecnologia “light field“. Lytro Camera 3.0 è in grado di utilizzare un sensore speciale che è in grado di catturare tutta la luce (”light field”) di un’immagine, combinando i dati convenzionali dell’imaging con le informazioni aggiuntive sulla direzione e intensità dei raggi di luce. Questa infomazione viene registrata e può essere utilizzata per mettere a fuoco qualsiasi parte dell’immagine. Basta provare a fare click su qualsiasi parte dell’immagine in questa galleria  apparentemente non messa a fuoco, per renderla invece visibile ai nostri occhi.
Lytro assicura che prezzi e dimensioni delle immagini sono confrontabili con quelli sul mercato. La fotocamera sarà equipaggiata con un software embedded che sostituisce le componenti hardware di una fotocamera digitale convenzionale e permette più rapidi processing dei dati immagine